Paolo Dalprato, fotografo professionista che, da quando è esploso il fenomeno sta lavorando con le AI, facendo anche un lavoro di studio e divulgazione dei risultati che sta ottenendo, ci regala generosamente questo articolo per il nostro blog, dove spiega come e perché gli assistenti ai personalizzati possono essere utili per arricchire anche l’insegnamento e l’apprendimento nelle scuole. Speriamo faccia venire voglia di provare anche alle biblioteche che ci seguono!
Dalprato è stato protagonista di uno dei webinar della rassegna Conversioni 2025, curata da Eleonora Pantò: qui trovate la registrazione del suo webinar
Assistenti personali AI nella didattica: trasformare idee disordinate in risorse educative
Come creare una biblioteca di assistenti personalizzati può rivoluzionare il lavoro di docenti e studenti
Introduzione
Da oltre un anno mi dedico all’esplorazione degli LLM e dei chatbot conversazionali. La possibilità di personalizzarli mi ha subito affascinato – non solo utilizzarli, ma creare con ChatGPT, Claude o Gemini strumenti su misura per esigenze specifiche.
Nel mio lavoro di formatore aziendale, ho iniziato a sviluppare alcuni assistenti AI personalizzati. Tra questi, “Idea Organizer”, un GPTs che ho creato con ChatGPT e che si può usare liberamente partendo da questo link, nato per risolvere un problema pratico: dare struttura a pensieri disorganizzati. È proprio di questo strumento e delle sue potenziali applicazioni nel mondo della didattica parlo in questo articolo.
Non sono un insegnante ma ho un forte interesse per il mondo dell’educazione. Osservando come i miei assistenti hanno modificato il mio approccio alla formazione professionale, ho iniziato a riflettere su come strumenti simili potrebbero arricchire anche l’insegnamento e l’apprendimento nelle scuole.
Integrare assistenti AI nel processo lavorativo va ben oltre l’aggiunta di un nuovo strumento al proprio arsenale, porta necessariamente ad un ripensamento delle modalità con cui organizziamo contenuti, comunichiamo concetti e amplifichiamo le nostre capacità.
Genesi di uno strumento personale
L’idea di creare Idea Organizere è nata da una situazione comune: avere idee nei momenti meno opportuni. Inizialmente tentavo di ricordarle per svilupparle in un secondo momento, finendo spesso per perderle.
Ho quindi adottato l’abitudine di registrare questi pensieri con lo smartphone, ma restava la sfida di convertire quelle registrazioni spesso caotiche in qualcosa di ordinato e utilizzabile. È precisamente per superare questo ostacolo che ho sviluppato il mio GPTs.
La semplicità con cui ho potuto creare questo assistente – senza scrivere codice ma usando il linguaggio naturale – rappresenta uno degli aspetti più rivoluzionari di questa tecnologia. Chiunque, indipendentemente dalle proprie competenze tecniche, può sviluppare strumenti simili adattati alle proprie necessità. Questa accessibilità è ciò che rende particolarmente interessante l’applicazione nel contesto scolastico, dove docenti e studenti hanno livelli di alfabetizzazione digitale molto differenziati.
Un aspetto non secondario, per lo sviluppo degli assistenti personali come ho appena detto non è necessario conoscere linguaggi di programmazione, serve però avere capacità di analisi, utile anche nell’interazione con le AI. Avendo un’esperienza passata di programmatore e di analista non ho avuto problemi per lo sviluppo. Ho potuto comunque notare che lavorare con una AI aiuta a sviluppare questa capacità.
Dalla teoria alla pratica: il sistema di lavoro
Il metodo che ho implementato ritengo sia tanto efficace quanto semplice. Inizia con la registrazione di idee con l’app di registrazione dello smartphone, prosegue con la trascrizione automatica fornita dalla stessa tool, culmina nell’elaborazione strutturata attraverso il mio GPTs.
Tengo a sottolineare che l’assistente non svolge il lavoro creativo al posto mio – non pretende di sostituirsi al mio pensiero. Piuttosto, agisce come un collaboratore che ordina e organizza le mie intuizioni grezze, creando una base solida su cui posso poi costruire.
Concretamente, questo processo ha cambiato la modalità con cui sviluppo materiali formativi. La semplicità del procedimento ne costituisce uno dei maggiori punti di forza, richiede pochi minuti e permette di non perdere intuizioni preziose, trasformandole rapidamente in contenuti su cui lavorare ulteriormente.
Parallelismi con il mondo educativo
Le dinamiche che caratterizzano la formazione aziendale e il contesto educativo presentano somiglianze significative, nonostante le evidenti differenze. In entrambi gli ambiti, l’organizzazione di idee, la creazione di contenuti strutturati e la gestione del tempo rappresentano sfide quotidiane.
Nel contesto scolastico, immagino diverse applicazioni pratiche per uno strumento come il mio assistente, sia da parte degli insegnanti che degli studenti.
Gli strumenti necessari per implementare questo metodo sono già nelle mani della maggior parte degli attori del mondo educativo – uno smartphone con un’app di registrazione e accesso a internet. La semplicità dell’approccio lo rende accessibile anche a chi non possiede particolari competenze tecnologiche, abbattendo una barriera che spesso ostacola l’adozione di nuove tecnologie nell’educazione.
Le ricadute positive potrebbero manifestarsi in diversi aspetti della vita scolastica:
- L’ottimizzazione del tempo, risorsa preziosa sia per docenti che per studenti, con processi che normalmente richiedono ore condensati in pochi minuti
- L’ampliamento delle capacità espressive, grazie a strumenti che facilitano l’organizzazione del pensiero
- Il miglioramento della qualità dei materiali didattici, con contenuti più strutturati e facilmente fruibili
- La personalizzazione dell’apprendimento, con assistenti che si adattano alle specifiche esigenze individuali
Una nuova visione per la didattica
L’esperienza maturata con gli assistenti AI nel contesto aziendale suggerisce allo sviluppo di un approccio innovativo che potrebbe trovare applicazione anche in ambito educativo.
Il concetto di “biblioteca didattica di assistenti” rappresenta forse la prospettiva più interessante. Anziché cercare uno strumento unico per tutte le esigenze, docenti e studenti potrebbero sviluppare e curare collezioni di assistenti specializzati, ciascuno progettato per rispondere a necessità specifiche del processo educativo.
Una simile biblioteca potrebbe includere, per gli insegnanti, assistenti per la progettazione di unità didattiche, per la creazione di materiali differenziati in base ai livelli di apprendimento, per la ricerca di risorse educative. Per gli studenti, potrebbe comprendere strumenti per l’organizzazione dello studio, per la comprensione di concetti complessi nelle diverse discipline, per la preparazione e la revisione dei compiti.
Un altro elemento chiave di questa visione riguarda il rapporto tra automazione e creatività. Delegando agli assistenti i compiti più meccanici e ripetitivi, si liberano energie e tempo per gli aspetti più significativi dell’insegnamento e dell’apprendimento – la riflessione critica, la relazione educativa, l’esplorazione creativa. In questo senso, la tecnologia AI non sostituisce l’elemento umano, ma lo valorizza, permettendogli di esprimersi negli ambiti in cui è davvero insostituibile.
La personalizzazione rappresenta un terzo pilastro di questa visione. In un’epoca in cui l’educazione cerca sempre più di adattarsi alle specifiche necessità di ogni studente, assistenti creati su misura per esigenze individuali o di piccoli gruppi potrebbero rappresentare un passo significativo verso un’istruzione più inclusiva ed efficace.
Conclusione
Il percorso intrapreso con la creazione di Idea Organizer e altri assistenti AI mi ha mostrato le concrete possibilità di questi strumenti nel contesto formativo professionale. Da questa esperienza diretta emergono suggestive opportunità anche per il mondo dell’educazione.
Non si tratta di una tendenza passeggera ma di un cambiamento metodologico che potrebbe ridefinire l’esperienza didattica. Gli assistenti AI, sviluppati e impiegati con consapevolezza, possono diventare preziosi alleati per docenti e studenti, amplificando le loro capacità e liberando risorse per gli aspetti più significativi dell’insegnamento e dell’apprendimento.
La soglia d’ingresso a questa tecnologia è sorprendentemente bassa: non occorrono abilità di programmazione per creare assistenti personalizzati, e gli strumenti necessari per utilizzarli sono già ampiamente disponibili. Ciò che serve è la visione e la volontà di esplorare queste nuove possibilità.
Per gli educatori sarebbe utile iniziare con piccoli esperimenti, partendo da esigenze concrete e ben definite. La creazione di un assistente per un compito specifico può rappresentare il primo passo verso una comprensione più profonda delle potenzialità di questa tecnologia e, eventualmente, verso lo sviluppo di una vera e propria biblioteca di strumenti didattici AI.
La vera innovazione non sta nel singolo strumento, ma nell’ecosistema integrato che si può costruire nel tempo, dove ogni elemento risponde a un’esigenza specifica. Come questa filosofia ha rinnovato il mio approccio alla formazione aziendale, credo possa arricchire anche il mondo dell’educazione, aprendo nuovi orizzonti per l’insegnamento e l’apprendimento.
Paolo Dalprato
Paolo Dalprato. Nato nel 1958, laurea in Fisica, per quasi 30 anni in una multinazionale delle telecomunicazioni, dopo un decennio da fotografo professionista da quando è esploso il fenomeno mi sono messo a lavorare con le AI.
Su Facebook ho aperto un gruppo dedicato molto attivo, Open Minds for AI. Ho anche iniziato a scrivere sia saggistica che manuali e oggi mi occupo di divulgazione e alla formazione aziendale, il mio blog è https://www.ai-know.pro/
Il blog di Paolo Dalprato è ricchissimo di materiali, articoli ,tutorial anche molto tecnici per i bibliotecari e le bibliotecarie che vogliono approfondire, vi invitiamo ad esplorarlo attentamente! Qui di seguito, ad esempio, vi segnaliamo un articolo recentissimo e tecnico in cui ha ad esempio elaborato una proposta di una libreria minima di server MCP: Memory, Reasoner, Filesystem, Data Exploration