Riceviamo e volentieri pubblichiamo la segnalazione dei risultati di questa indagine e degli eventi ad essa correlata per sintonia con gli obiettivi del progetto. Auspichiamo, infatti, che le biblioteche diventino sempre più il punti di riferimenti sul territorio per l’educazione dei giovani ad un uso consapevole della rete e alla cittadinanza digitale
La nuova indagine di Movimento Etico Digitale in occasione della Giornata Nazionale della Cittadinanza Digitale, il 22 ottobre. Un invito a riflettere su educazione, consapevolezza e rischi dell’era digitale
Per quasi uno studente su due l’Intelligenza Artificiale è ormai non solo la principale fonte di informazione, ma anche amica, assistente e persino “psicologo virtuale”: assistiamo a un “doppio slittamento” dei giovani, sempre più vicini al digitale e lontani dal mondo degli adulti. Eppure, nonostante un uso così diffuso, solo il 4,4% degli studenti si sente davvero competente nell’utilizzo di questa tecnologia. Crescono le paure: il 41,9% teme che l’IA possa essere usata contro l’uomo, un dato in aumento dell’11% rispetto al 2024.
È quanto emerge dall’Osservatorio Scientifico sull’Educazione Digitale del Movimento Etico Digitale, la no profit che dal 2018 promuove l’educazione digitale in Italia, con 250 formatori-volontari che sensibilizzano ragazzi e adulti su rischi e opportunità del web attraverso incontri gratuiti nelle scuole – in occasione della prima Giornata Nazionale della Cittadinanza Digitale, il 22 ottobre 2025. L’indagine, condotta nell’anno scolastico 2024/2025 su circa 20 mila studenti incontrati, tra gli 11 e i 18 anni, evidenzia la necessità di un’educazione digitale più strutturata, diffusa e partecipata.
Studenti in bilico tra fiducia e incertezza
Il 50,3% degli intervistati considera l’IA un’opportunità, ma solo il 60,6% dichiara di “cavarsela”, mentre un significativo 15% ammette di non saperla usare. Questo dato evidenzia il divario tra l’ampio utilizzo dell’IA e la reale alfabetizzazione digitale, un gap che si traduce in paure crescenti ma anche in una maggiore consapevolezza: il 41,9% teme che l’IA possa essere usata contro l’uomo, il 39,7% si preoccupa di un utilizzo scorretto o incontrollato e il 34,9% della sicurezza dei propri dati personali.
Internet resta la principale fonte di informazione per i giovani (91%), ma lo scenario è in rapida evoluzione: in un solo anno la quota di chi usa l’IA per informarsi è quasi raddoppiata, passando dal 24,8% al 43%. Parallelamente cala la fiducia nei genitori come punto di riferimento (dal 65,3% al 60%) e solo il 6% degli studenti indica gli insegnanti come figure di riferimento. Il digitale, insomma, viene percepito sempre più come interlocutore immediato e sempre disponibile, mentre il mondo adulto appare distante e meno efficace.
L’IA come nuova presenza relazionale
Il report segnala che l’IA non è più soltanto un supporto scolastico o una fonte di notizie, ma per molti ragazzi sta diventando un amico o addirittura uno “psicologo digitale”: un’illusione relazionale che rivela un vuoto educativo preoccupante, aggravato dalla scarsa trasparenza sul funzionamento di questi strumenti e sulle logiche che li governano.
“ChatGPT è il mio assistente, nel senso che mi assiste… un po’ come un amico… un po’ come uno psicologo. Quando non so con chi parlare, parlo con lui. Almeno lui c’è sempre. E mi dice che devo avere coraggio”, racconta una studentessa di 11 anni intervistata durante la ricerca.
Gregorio Ceccone, Pedagogista del Digitale e referente dell’Osservatorio Scientifico sull’Educazione Digitale.“L’’IA può essere un supporto, ma non deve sostituire le relazioni umane: serve uno sforzo collettivo per riportare al centro l’ascolto reale, la relazione educativa e la fiducia nel confronto umano. L’empatia simulata non può sostituire quella autentica. Se vogliamo davvero prenderci cura dei giovani, dobbiamo esserci noi, prima dell’algoritmo.”
L’urgenza di una nuova educazione digitale
Solo il 55,7% degli studenti dichiara di aver ricevuto una formazione alla cittadinanza digitale e, tra questi, oltre la metà (55%) ne giudica la qualità insufficiente o molto insufficiente – un dato in peggioramento rispetto agli anni precedenti. Diventa quindi prioritario insegnare a verificare le fonti, confrontare prospettive e porsi domande, per evitare il rischio di una generazione che sa “cosa” dire ma non “perché”.
Non sorprende, infatti, che il 67,7% degli studenti ammetta di essersi pentito almeno una volta di contenuti condivisi sui social, segno di un rapporto complesso con la propria identità digitale.
“Educare al pensiero critico – sottolinea Davide Dal Maso, Presidente del Movimento Etico Digitale – non significa spaventare i giovani, ma aiutarli a comprendere che ciò che costruiscono online è parte integrante della loro immagine presente e futura. Utilizzare il web in modo efficace e proattivo è una competenza chiave su cui educare sia ragazzi che adulti. È proprio questo il cuore della cittadinanza digitale, intesa come unione tra educazione civica ed educazione digitale: da un lato formare ai propri diritti e doveri come cittadini, dall’altro sviluppare la consapevolezza che le azioni compiute online e offline hanno un impatto sul presente e sul futuro, per sé stessi e per gli altri.”.
I 5 consigli di Movimento Etico Digitale per vivere meglio l’IA
● Usala come strumento, non come persona: l’IA non prova emozioni e non può sostituire le relazioni umane. Può supportarti in modo pratico, ma non è un amico né uno psicologo: ricordatelo ogni volta che ti affidi a una risposta automatica.
● Non fermarti alla prima risposta: l’IA può sbagliare o semplificare troppo. Confronta sempre più fonti e coltiva uno spirito critico.
● È facile diventare dipendenti dall’IA: prima di utilizzare un chatbot, fermati un attimo. Ti serve davvero o potresti usare la tua testa? La consapevolezza è ciò che ti tiene libero dalle macchine.
● Scopri come funziona: conoscere dati, algoritmi e logiche che la guidano riduce i rischi di manipolazione. Essere informati ti rende più consapevole e libero.
● Ritrova il tuo spazio umano: ogni tanto disconnettiti, parla con persone reali e vivi momenti lontano dagli schermi. Così eviti di confondere l’empatia simulata con quella autentica.
Il prossimo 22 ottobre il Movimento Etico Digitale organizzerà una live nazionale su Twitch e successivamente un evento in presenza il 25 ottobre a Verona, con workshop e tavole rotonde per dare voce ai giovani e fornire strumenti concreti a insegnanti, famiglie e policy maker, così da accompagnarli nella costruzione di una più solida consapevolezza digitale. Per informazioni e iscrizione: https://www.eventbrite.com/e/biglietti-giornata-della-cittadinanza-digitale-1657678343549?aff=erelexpmlt
