Il Consiglio d’Europa ha proclamato il 2025 come anno dell’educazione alla cittadinanza digitale per assicurare che tutti abbiano le competenze necessarie per partecipare in modo responsabile, efficace e sicuro al mondo computerizzato.
La computerizzazione del mondo
La computerizzazione del mondo, secondo Juan Carlos de Martin, docente del Politecnico di Torino, è cominciata nel 1946 e si è evoluta in quattro fasi principali:
- 1946-1976: I computer erano limitati ai laboratori scientifici e agli enti governativi.
- 1976-1996: L’uso dei computer si è esteso a imprese, scuole e società civile.
- 1996-2020: La miniaturizzazione e la riduzione dei costi hanno reso i dispositivi digitali accessibili ai singoli individui.
- 2020 e oltre: L’intelligenza artificiale (IA) sta inaugurando una nuova era, caratterizzata da computer più potenti e algoritmi avanzati e dalla pervasività di dispositivi “smart”
Secondo De Martin, anche gli esseri umani sono stati “computerizzati” perché devono disporre di uno smartphone per funzionare come cittadini. Oggi, quasi tutta la popolazione mondiale possiede uno smartphone, ed essere connessi è diventato essenziale per partecipare pienamente alla vita sociale e civica.
Perché è importante l’educazione alla cittadinanza digitale?
Le piattaforme e i servizi digitali offrono opportunità: più informazioni, comunicazioni e relazioni ma come sappiamo hanno anche un lato oscuro.
Una popolazione più competente sa difendersi meglio dalle minacce come le molestie online, il furto d’identità e la divulgazione di notizie false, mettendo in atto una maggiore attenzione alla propria privacy e a quella altrui, riconoscendo le informazioni fuorvianti e limitandone la circolazione. Inoltre, dovrebbe contribuire in modo positivo alle comunità online, facilitando la collaborazione, il rispetto reciproco, l’attenzione all’inclusione, difendendo i diritti umani e contrastando bullismo e discorso d’odio.
Per questa ragione i 46 ministri dell’Istruzione europei hanno condiviso l’impegno a fornire ai cittadini le competenze necessarie per sviluppare una società basata sulla partecipazione democratica e che rispetti i diritti umani online.
La proposta europea all’educazione alla cittadinanza digitale mira a preparare i cittadini a:
- pensare in modo critico e navigare con consapevolezza nel mondo digitale
- rispettare diritti e libertà digitali, sia propri che altrui
- partecipare attivamente alla vita online, contribuendo a una società più inclusiva e democratica.
- garantire sicurezza e benessere, proteggendosi da minacce come molestie online, furto d’identità e fake news.
2025 l’anno delle fake news
Una delle sfide più urgenti per il mondo computerizzato è il contrasto alla disinformazione.
Nei primi giorni del 2025, Marc Zuckenberg ha annunciato la fine delle politiche di moderazione su Facebook (anche se non in Europa, per ora) che erano state avviate nel 2016 grazie alla collaborazione con fact checkers indipendenti, motivando la decisione con il fallimento di queste politiche che hanno creato più sfiducia di quanta ne abbiano risolta.
Al loro posto, saranno introdotte le “community notes” utilizzate dalla piattaforma X (già Twitter) che ha abolito ogni forma di controllo e censura, per favorire la massima libertà di espressione all’interno del social network, considerato in grado di autoregolare la conversazione da ogni inquinamento. Tuttavia, secondo il Center for Countering Digital Hate, i contenuti d’odio sono invece molto aumentati con l’abbandono della moderazione.
Le dichiarazioni di Zuckenberg sembrano dettate dal mutato contesto politico dovuto all’insediamo di Trump: Brendan Karr, direttore della Commissione Federale sulla Comunicazione, a novembre scorso aveva già inviato una lettera vagamente minacciosa ai quattro amministratori dei principali colossi digitali accusandoli di aver operato ingiustificate censure nel nome del “politicamente corretto”, attraverso il meccanismo del fact checking.
Da qualche tempo è in atto un arretramento dei diritti civili e sui temi della diversità e inclusione: già dalla fine del 2023 alcune aziende negli Stati Uniti hanno chiuso i programmi per sostenere la diversità e l’inclusione (DEI), tra cui anche Tesla, mentre Instagram ha nascosto per mesi alcuni hashtag legati alle tematiche LGBTQ+ .
https://blogs.ifla.org/lpa/files/2017/01/How-to-Spot-Fake-News-1.jpg
Disinformazione e deterioramento dei servizi online
Il tema della disinformazione è centrale poiché rappresenta una minaccia per la società.
Lancet, una delle riviste scientifiche mediche più autorevoli, ha recentemente pubblicato un editoriale sulle conseguenze della disinformazione in ambito medico e sui rischi per la salute pubblica. La disinformazione spinge i pazienti ad abbandonare trattamenti scientificamente validati, minimizza la gravità delle malattie mentali e promuove soluzioni inefficaci e pericolose ed “è diventata uno strumento deliberato per attaccare e screditare scienziati e professionisti della salute per guadagni politici.”
La ricerca di Vosoughi, Roy e Aral pubblicata su Science nel 2018 ha dimostrato che le fake news si diffondono più rapidamente e raggiungono un pubblico più ampio rispetto alle notizie accurate: questo perché le fake news hanno natura sensazionalistica e suscitano reazioni emotive più intense.
Un contrasto efficace alle fake news richiede un approccio sistemico che deve coinvolgere le piattaforme digitali, i media, le istituzioni e gli individui stessi, ma sulle le piattaforme digitali non si gioca ad armi pari: c’è un problema di trasparenza sul loro funzionamento che è esclusivamente finalizzato a massimizzare il profitto e non a dare un buon servizio.
Secondo Edward Zitron editore e giornalista, siamo all’inizio di una fase di deterioramento dei servizi digitali. Google Search ha peggiorato i risultati di ricerca, Apple Store è costruito in modo caotico e in entrambi i casi tratta di strategie mirate ad aumentare il tempo di permanenza sulle loro pagine e aumentare i loro introiti pubblicitari; allo stesso modo i social sono costruiti per dare maggiore visibilità alle polemiche e agli scontri verbali, anche attraverso profili artificiali: “tutto ciò che suscita interesse è giustificato, anche se è odioso, razzista, violento, crudele o intollerante”. Inoltre, la maggior parte dei siti web utilizza modelli di progettazione ingannevoli – chiamati dark pattern – per forzare gli utenti a scelte non volute, che sono considerati violazioni da parte dell’Unione Europea e sono sanzionati anche in Italia.
Il ruolo delle piattaforme alternative
Nonostante le evidenze, gli utenti non hanno molta scelta e quindi restano legati ai sistemi esistenti.
Il gigantismo di queste piattaforme rende l’utilizzo di altri sistemi poco attraenti perché le persone non trovano la stessa quantità di informazioni. Eppure, le alternative esistono e sono progettate e realizzate in modo distribuito e aperto: sono Friendica, Signal, PeerTube, Mastodon e Bluesky e insieme mirano a realizzare il Fediverso, una parola che significato “universo federato”, un insieme di social network che possono comunicare tra di loro usando un protocollo di comunicazione comune. Secondo Francesco Macchia, attivista digitale, lo scarso appeal delle piattaforme del fediverso è dovuto anche alla mancanza di app per accedere e sul mancato utilizzo delle istituzioni pubbliche.
Le iniziative per l’avvio dell’anno dell’Educazione Civica Digitale
Il 23 e 24 gennaio si svolgerà la conferenza di lancio dell’anno dell’educazione alla cittadinanza digitale e conosceremo meglio le iniziative che saranno messe in campo dal Consiglio d’Europa (COE) e dai vari Ministeri Europei. Per ora sul sito dedicato disponibile in inglese e francese non ci sono molte informazioni ma il COE ha sviluppato per gli educatori materiali disponibili qui, tra cui lezioni, manuali e infografiche (qualcosa è tradotto in italiano) sui temi delle fake news, inclusione, benessere e consumo consapevole.
L’8 gennaio è stata approvata dal Senato della Repubblica la proposta di legge numero C2190 per l’istituzione della “Giornata nazionale della cittadinanza digitale” prevista il 22 ottobre, con l’obiettivo all’art.1 “di promuovere l’alfabetizzazione e l’educazione digitale in tutta Italia, in particolare tra gli studenti delle scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado”, in linea con quanto auspicato dal Consiglio d’Europa. L’Italia utilizza come strumento per la formazione di insegnanti e personale scolastico la piattaforma Scuola Futura che offre oltre 60 mila corsi a circa 1 milione di iscritti.
E’ importante estendere o creare simili opportunità per tutti, a partire da chi eroga educazione di tipo non formale e informale, come educatori e operatori culturali.
Il mondo computerizzato ha bisogno di cittadini competenti in materia di cittadinanza digitale per difendersi dagli abusi: essere adeguatamente formati è un diritto e un dovere di ognuno.
Riferimenti utilizzati nell’articolo
- Juan Carlos de Martin,The computerization of the world and international cooperation, Nexa Dicembre 2024, https://nexa.polito.it/the-computerization-of-the-world-and-international-cooperation/
- Luca Tremolada, Aumenteranno disinformazione e fake news? Il sole 24ore, 8 gennaio 2025 https://www.ilsole24ore.com/art/aumenteranno-disinformazione-e-fake-news-social-mark-zuckerberg-AGcnUFBC
- Simone Gambirasio, Diversity & inclusion, perché sempre più aziende non ne vogliono più parlare, Wired, 21 settembre 2024, https://www.wired.it/article/diversity-and-inclusion-aziende-harley-jack-daniel-musk
- Chiara Crescenzi, Instagram ha bloccato per mesi gli hashtag Lgbtq+, Wired, 8 gennaio 2025 https://www.wired.it/article/instagram-hashtag-lgbtq/
- Soroush Vosoughi et al. ,The spread of true and false news online. Science 359,1146-1151(2018). DOI:10.1126/science.aap9559 https://www.science.org/doi/10.1126/science.aap9559
- Health in the age of disinformation, The Lancet, Volume 405, Issue 10474, 173 https://www.thelancet.com/journals/lancet/article/PIIS0140-6736(25)00094-7/fulltext 17 gennaio 2025
- La lettera di Brendan Karr direttore dell’FCC, 13 novembre 2024, https://www.fcc.gov/sites/default/files/DOC-407732A1.pdf
- Edward Zitron, The slop society, 17 gennaio 2025, https://www.wheresyoured.at/the-slop-society/
- Garante Privacy, I dark pattern – https://www.garanteprivacy.it/temi/internet-e-nuove-tecnologie/dark-pattern
- Francesco Macchia, L’impossibile fuga da Facebook, Agenda Digitale, 16 gennaio 2025 https://www.agendadigitale.eu/cultura-digitale/limpossibile-fuga-da-facebook-perche-le-alternative-faticano-a-emergere/,
Eleonora Pantò – 19/1/2025
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