Quest’articolo è diviso in due parti: la prima parte presenta il concetto di software libero e proprietario e come questo concetto si applica all’IA. Si esamina il concetto di open education, con una breve selezione di software educativi liberi. Nella seconda parte si presentano alcuni software educativi che utilizzano l’IA chiusa e aperta. Si forniscono infine alcune indicazioni per lo sviluppo di materiali educativi aperti con l’IA.
Di Eleonora Pantò per la rubrica Appunti Selvaggi
Immagine di copertina Degoglizzare internet – il motto di Framasoft
Piattaforme educative e IA
I software educativi che utilizzano l’IA possono essere utilizzati per personalizzare l’apprendimento, creare le lezioni, valutare i risultati: la scelta è molto ampia, soprattutto se si conosce l’inglese.
Esistono piattaforme molto articolate per la gestione della classe e l’apprendimento adattivo, che solitamente sono legati a scelte dell’intero istituto come Khanmigo, un chatbot che assiste insegnanti e studenti o Turnitin, che può valutare l’integrità dei compiti e altro.
Numerosi software educativi popolari tra gli insegnanti, hanno integrato funzionalità che utilizzano IA come Canva, ha potenziato l’editing delle immagini e incluso servizi di traduzione, Padlet che crea automaticamente contenuti a tema per la classe, Quizlet per la creazione di quiz
Una piattaforma che sta riscuotendo un discreto successo anche in Italia è Magic School, creata per combattere il “burnout” degli insegnanti, aiutandoli nella creazione di materiali didattici personalizzati. Simile a Magic School, Eduaide.ai che offre più di 100 tipi di risorse diverse e fornisce risultati in italiano
Figura 1 MagicSchool
Figura 3 Crea un progetto per un film con EDUAIDE.AI
Quando usiamo una piattaforma è importante verificare per capire se gli output sono effettivamente nostri e possiamo farne quello che vogliamo, ad sempio Canva non pone limiti ai materiali creati per scopo didattico se non hanno fini commerciali e Padlet cede i diritti ai creatori dei materiali creati sulla sua piattaforma. Commonsense è un servizio che aiuta genitori e insegnanti a selezionare materiali adeguati per i giovani, inoltre offre CommonSensePrivacy un programma che valuta le applicazioni più popolari e servizi per bambini e ragazzi, e misura come è protetta la loro privacy: ad esempio Magicschool non ha una valutazione molto buona.
MagicSchool include nei propri termini numerosi avvertimenti sul fatto che l’IA possa produrre risultati inaspettati, ma non è chiaro di nuovo di chi sia la proprietà dei materiali: il sito da una valutazione piuttosto bassa alla piattaforma perché alcuni aspetti rispetto alla gestione della privacy non sono chiare.
Piattaforme educative aperte e IA
Come abbiamo visto prima esistono numerosi software educativi aperti, come Moodle, Ilias o Canvas. Entrambe le piattaforme offrono anche contenuti liberi con il servizio moodle.net e canvas.net.
H5P, è un progetto open source norvegese che permette la creazione di contenuti didattici interattivi. Per utilizzare i moduli creati con H5P è necessario disporre di un proprio sito web. La piattaforma LUMI consente di realizzare materiali didattici con H5P e offre anche un ambiente per la condivisione. Anche H5P ha cominciato ad offrire contenuti creati in automatico dall’IA ad esempio per la sintesi e la creazione di quiz partendo da un video su Youtube, ma si tratta di servizi a pagamento.
Esistono svariate IA open source che si adattano all’uso educativo: Orange è una piattaforma open realizzata dall’Università di Lubijana per data mining e machine learning che usa un’interfaccia visuale, Knime è una piattaforma open di data science nata per sostenere i citizen scientist. Le comunità dell’open source promettono di rendere dell’intelligenza artificiale generativa più accessibile, trasparente e innovativa: in questo post, Chip Huyen ha selezionato da Github, quasi 900 software promettenti. Hugging Face è una delle community opensource più attive per lo sviluppo in proprio di sistemi LLM personalizzati.
Sviluppare materiali didattici con l’IA
Alla domanda “posso usare l’IA generativa per creare i miei materiali didattici aperti” la risposta, secondo alcune università è al tempo stesso si e no.
Attualmente (aprile 2024) i termini d’uso di Copilot (il successore di Bing chat) che utilizza ChagGPT4, dicono che Microsoft non rivendica la proprietà dei risultati prodotti all’IA, ma anche che l’utilizzatore cede tutti i diritti di riuso di quanto prodotto a Microsoft e alle parti terze. I Termini d’uso di Chatpt prevedono per l’utente la cessione di tutti i diritti sull’output. Simili le condizioni di Gemini di Google, anche se fanno riferimento in generale all’utilizzo dei servizi Google.
Sembrerebbe che lo sviluppo di documenti, immagini e altro con l’utilizzo di questi software sia privo di diritti. Tuttavia non possiamo non ricordare che questi sistemi sono stati addestrati con materiali protetti da copyright e che tutta la questione dei diritti sia in discussione nei tribunali di diverse parte del mondo.
Le linee guida di alcune università pertanto consigliano di usare i software AI per la pianificazione (indici e obiettivi), creazione di contenuti (riassunti, ideazione e valutazione) e traduzione ma non di utilizzare i risultati come materiali didattici. Esempi di strumenti suggeriti:
- Goblin tools, uno strumento nato per aiutare “persone neurodivergenti con compiti che ritengono eccessivamente impegnativi o difficili”. E’ uno strumento utile per creare delle liste, interpretare o modificare il tono di un testo, stimare quanto tempo è necessario per completare un’attività;
- Perplexity.ai un motore di ricerca che risponde alle domande, evidenziando le fonti che utilzza;
- ChatPDF per riassumere un documento pdf
- Una lista di altri strumenti per creare immagini, simulazioni e altro
Un approccio etico
Sappiamo che le intelligenze artificiali hanno imparato nel loro addestramento anche una serie di pregiudizi, che s ripropongono nelle risposte che forniscono. Javiera Athenas, ricercatrice dell’Università del Suffolk ha lavorato su questi temi insieme ad altri ricercatori come Havemann e Timmermann e hanno prodotto una guida per l’autoriflessione e un tool chiamato Learning Resources Design Guidance. In sintesi se vogliamo essere sicuri di avere un approccio etico allo sviluppo di materiali didattici aperti con l’uso di AI, dovremmo sapere rispondere a queste domande:
- Conosco le piattaforme che utilizzerò?
- Ho pensato a come gli altri possono essere ritratti nelle mie OER?
- Ci sono altre risorse aperte che potrei remixare manualmente per mitigare l’impatto ambientale?
- Sto abilitando il pensiero critico e le alfabetizzazioni critiche attraverso le mie OER?
- Sto riconoscendo – attribuendo gli altri nelle mie OER considerando che le informazioni che ho raccolto non sono di generazione spontanea?
Open Education e IA: invite al workshop aperto
Per approfondire la relazione tra open education e Intelligenza artificiale, la rete Open Education Italia organizza un workshop il 19 aprile 2024 presso l’Università di Bologna. La partecipazione è gratuita e aperta a tutti: il programma è visibile qui, per informazioni e registrazioni inviare una mail a: openeducationitalia@gmail.com.